

MAÏWENN REGISTA
Maïwenn è una delle registe più originali e talentuose del cinema francese contemporaneo. La sua filmografia spazia dal dramma sociale al thriller psicologico, passando per la commedia romantica e il documentario. Maïwenn non ha paura di affrontare temi difficili e controversi, come la violenza domestica, la pedofilia, il razzismo e il terrorismo. Ma non si limita a denunciare le ingiustizie e le sofferenze del mondo, ma cerca anche di esplorare le sfumature e le contraddizioni dei suoi personaggi, spesso ispirati alla sua vita personale.
LE ORIGINI
L'attrice è nata a Parigi nel 1976 da una famiglia di artisti. Suo padre è il regista Patrick Le Besco, sua madre è l'attrice Catherine Belkhodja, e suo fratello è l'attore Isild Le Besco. Fin da piccola ha mostrato una grande passione per il cinema e la recitazione, debuttando sul grande schermo a soli 12 anni nel film L'été meurtrier di Jean Becker. Da allora ha recitato in numerosi film, tra cui Leon di Luc Besson, La Haine di Mathieu Kassovitz e Polisse di se stessa.
MAÏWENN, REGISTA: FIGLIO
Maïwenn, è anche la madre di un figlio, Shanna, nato dalla sua relazione con il rapper Joey Starr. In un'intervista rilasciata al magazine Elle, Maïwenn ha raccontato come vive la sua maternità e come il suo figlio sia una fonte di ispirazione per il suo lavoro artistico.
Shanna è il mio primo pubblico, il mio primo critico, il mio primo fan. Mi dice sempre la sua opinione sui miei film, anche se a volte non è quello che vorrei sentire. Ma lo apprezzo perché è sincero e mi aiuta a migliorare. È molto sensibile e intelligente, ha un gusto raffinato e una visione originale delle cose. Mi fa scoprire nuovi artisti, nuove musiche, nuove culture. È un arricchimento continuo, ha dichiarato la regista.
Maïwenn, ha anche confessato che suo figlio le ha insegnato a essere più serena nella vita.
Prima di diventare madre, ero molto ansiosa e insicura. Avevo paura di tutto, del giudizio degli altri, del fallimento, della solitudine. Con Shanna ho scoperto l'amore incondizionato, la gioia di condividere ogni momento, la fiducia in me stessa. Mi ha reso più forte e più libera. Ora so che non ho bisogno di nient'altro per essere felice. Maïwenn


MAÏWENN: CARRIERA
La sua carriera di regista è iniziata nel 2004 con il cortometraggio I'm an Actrice, in cui interpreta una versione parodistica di se stessa. Nel 2006 ha realizzato il suo primo lungometraggio, Pardonnez-moi, un film autobiografico in cui racconta il suo rapporto conflittuale con la madre e la sua gravidanza inaspettata. Il film ha ricevuto il plauso della critica e del pubblico, e ha segnato l'inizio di una collaborazione artistica con l'attore e sceneggiatore Emmanuelle Bercot, che ha co-scritto e co-interpretato i suoi successivi film.
Nel 2009 Maïwenn ha diretto Le bal des actrices, una commedia corale in cui si mette in scena insieme ad altre famose attrici francesi, come Charlotte Rampling, Julie Depardieu e Karin Viard. Il film è un divertente omaggio al mondo del cinema e al ruolo delle donne in esso. Nel 2011 ha realizzato Polisse, un dramma corale ambientato in una squadra di polizia che si occupa di minori.
Il film è stato presentato al Festival di Cannes, dove ha vinto il Premio della Giuria. Polisse è stato anche candidato a 13 premi César, vincendone due: Miglior montaggio e Miglior attrice non protagonista per Karin Viard.
MAÏWENN: HA DIRETTO UN FILM AUTOBIOGRAFICO
Maïwenn nel 2015 ha diretto Mon roi, un dramma romantico che racconta la storia d'amore tra una donna (Emmanuelle Bercot) e un uomo (Vincent Cassel) dal carattere manipolatore e violento. Il film è stato presentato al Festival di Cannes, dove Emmanuelle Bercot ha vinto il premio per la Miglior attrice.
Nel 2020 Maïwenn ha diretto ADN (DNA), un film autobiografico in cui interpreta una donna che cerca di riconciliarsi con le sue origini algerine dopo la morte del nonno paterno. Il film è stato presentato al Festival di Cannes ed è stato candidato a due premi César: Miglior attrice per Maïwenn e Miglior attore non protagonista per Fanny Ardant.
L'ULTIMO LAVORO: JEANNE DU BARRRY
“Jeanne du Barry – la favorita del re” è l'ultimo lavoro della regista francese. Il film racconta la vita e la morte di Jeanne Bécu, meglio conosciuta come Madame du Barry, l'ultima favorita di Luigi XV e anche una delle vittime della Rivoluzione francese. Maïwenn ha saputo trasformare questa storia in un dramma intenso e coinvolgente, che mette in luce la personalità complessa di Jeanne, una donna che ha sfidato le convenzioni sociali e il potere maschile.


LA REGIA MAÏWENN
Il film si basa su una rigorosa ricerca storica, ma non rinuncia a dare spazio alle emozioni e ai sentimenti dei personaggi. La regia di Maïwenn è fluida e dinamica, capace di alternare scene di grande spettacolarità a momenti più intimi e riflessivi. La fotografia è curata e ricca di contrasti, che sottolineano il passaggio dalla splendida corte di Versailles alla cupa prigione della Conciergerie. La colonna sonora è composta da brani originali e da musiche dell'epoca, che creano un'atmosfera suggestiva e coinvolgente.
Ma il vero punto di forza del film sono gli attori, che interpretano con bravura e passione i loro ruoli. In particolare, la protagonista, interpretata da Maïwenn stessa, è una vera rivelazione. L'attrice-regista riesce a rendere credibile e umana la figura di Jeanne, una donna che ha amato, sofferto, lottato e pagato con la vita le sue scelte.
Maïwenn non si limita a mostrare il lato seducente di Jeanne, ma ne esplora anche le fragilità, le contraddizioni, le aspirazioni e i rimpianti. Il suo sguardo è empatico ma non indulgente, capace di cogliere le luci e le ombre di un personaggio storico che è diventato un'icona del cinema.
LA MIA OPINIONE
Jeanne du Barry è un film che vi consiglio caldamente di vedere, se amate le storie vere, le donne forti e il cinema d'autore. È un film che vi farà emozionare, riflettere e apprezzare il talento di una regista che merita tutta la nostra attenzione. Non perdetevi questo capolavoro!
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