MAÏWENN REGISTA
Maïwenn, all’anagrafe Maïwenn Le Besconata a Les Lilas, il 17 aprile 1976, è un’attrice, regista e sceneggiatrice francese, è una delle registe più originali e talentuose del cinema contemporaneo.
L’attrice non ha paura di affrontare temi difficili e controversi, come la violenza domestica, la pedofilia, il razzismo e il terrorismo. Ma non si limita a denunciare le ingiustizie e le sofferenze del mondo, ma cerca anche di esplorare le sfumature e le contraddizioni dei suoi personaggi, spesso ispirati alla sua vita personale.
Un Viaggio Nella Carriera di Maïwenn Le Besco
**Un Inizio Precoce**
La sua carriera ha preso il volo con il suo debutto sul grande schermo nel film “L’Année prochaine si tout va bien” di Jean-Loup Hubert nel 1981, quando aveva appena cinque anni. Questo primo assaggio di cinema ha innescato una passione che avrebbe guidato il suo cammino.
*Dagli Esordi al Riconoscimento*
Maïwenn ha continuato a farsi strada nell’industria cinematografica francese, distinguendosi in film come “L’estate assassina” (1983) di Jean Becker. Tuttavia, è negli anni ’90 che la sua carriera ha raggiunto un nuovo livello quando Francis Girod le ha affidato il ruolo di protagonista femminile in “Lacenaire”.
*Maïwenn Mamma*
L’artista ha conosciuto il regista Luc Besson all’età di 12 anni, quando lui aveva 29, iniziando a frequentarsi quando lei aveva 15 anni. Nel gennaio 1993, a soli 16 anni, ha dato alla luce la loro figlia Shanna. Durante le riprese de *Il quinto elemento*, all’età di 20 anni, Besson l’ha lasciata per la star del film, Milla Jovovich. Nel 2004, Maïwenn ha avuto un figlio di nome Diego con Jean-Yves Le Fur, il suo secondo ex marito e imprenditore immobiliare.
Shanna è il mio primo pubblico, il mio primo critico, il mio primo fan. Mi dice sempre la sua opinione sui miei film, anche se a volte non è quello che vorrei sentire.
Ma lo apprezzo perché è sincero e mi aiuta a migliorare. È molto sensibile e intelligente, ha un gusto raffinato e una visione originale delle cose. Mi fa scoprire nuovi artisti, nuove musiche, nuove culture. È un arricchimento continuo, ha dichiarato la regista.
Maïwenn, ha anche confessato che sua figlia le ha insegnato a essere più serena nella vita.
Prima di diventare madre, ero molto ansiosa e insicura. Avevo paura di tutto, del giudizio degli altri, del fallimento, della solitudine. Con Shanna ho scoperto l’amore incondizionato, la gioia di condividere ogni momento, la fiducia in me stessa.
Mi ha reso più forte e più libera. Ora so che non ho bisogno di nient’altro per essere felice. Maïwenn
LA PASSIONE VERSO LA REGIA
La passione di Maïwenn per il cinema l‘ha portata a esplorare la regia. Ha dimostrato il suo talento dietro la macchina da presa con il film “Polisse” (2011), che le ha valso il Premio della Giuria al Festival di Cannes.
La regia di Maïwenn
La regia di Maïwenn è fluida e dinamica, capace di alternare scene di grande spettacolarità a momenti più intimi e riflessivi.
La fotografia è curata e ricca di contrasti, che sottolineano il passaggio dalla splendida corte di Versailles alla cupa prigione della Conciergerie. La colonna sonora è composta da brani originali e da musiche dell’epoca, che creano un’atmosfera suggestiva e coinvolgente.
MAÏWENN: HA DIRETTO UN FILM AUTOBIOGRAFICO
Maïwenn nel 2015 ha diretto Mon roi, un dramma romantico che racconta la storia d’amore tra una donna (Emmanuelle Bercot) e un uomo (Vincent Cassel) dal carattere manipolatore e violento. Il film è stato presentato al Festival di Cannes, dove Emmanuelle Bercot ha vinto il premio per la Miglior attrice.
Nel 2020 Maïwenn ha diretto ADN (DNA), un film autobiografico in cui interpreta una donna che cerca di riconciliarsi con le sue origini algerine dopo la morte del nonno paterno. Il film è stato presentato al Festival di Cannes ed è stato candidato a due premi César: Miglior attrice per Maïwenn e Miglior attore non protagonista per Fanny Ardant.
L’ULTIMO LAVORO: JEANNE DU BARRRY
“Jeanne du Barry – la favorita del re” è l’ultimo lavoro della regista francese. Il film racconta la vita e la morte di Jeanne Bécu, meglio conosciuta come Madame du Barry, l’ultima favorita di Luigi XV e anche una delle vittime della Rivoluzione francese.
La star ha saputo trasformare questa storia in un dramma intenso e coinvolgente, che mette in luce la personalità complessa di Jeanne, una donna che ha sfidato le convenzioni sociali e il potere maschile.
IL PUNTO DI FORZA
Ma il vero punto di forza del film sono gli attori, che interpretano con bravura e passione i loro ruoli. In particolare, la protagonista, interpretata da Maïwenn stessa, è una vera rivelazione. L’attrice-regista riesce a rendere credibile e umana la figura di Jeanne, una donna che ha amato, sofferto, lottato e pagato con la vita le sue scelte.
Maïwenn non si limita a mostrare il lato seducente di Jeanne, ma ne esplora anche le fragilità, le contraddizioni, le aspirazioni e i rimpianti. Il suo sguardo è empatico ma non indulgente, capace di cogliere le luci e le ombre di un personaggio storico che è diventato un’icona del cinema.
LA MIA OPINIONE
Jeanne du Barry è un film che vi consiglio caldamente di vedere, se amate le storie vere, le donne forti e il cinema d’autore. È un film che vi farà emozionare, riflettere e apprezzare il talento di una regista che merita tutta la nostra attenzione. Non perdetevi questo capolavoro!
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